lunedì 4 ottobre 2010

Fa' tu i fuochi!


Sperava di darsi l'aria sincera dell'attore di teatro. Purtroppo perse da qualche parte una vocale e ciò che gli rimase fu un aspetto tetro. Sparse tutte attorno cigolavano le voci dei passanti occasionali, sospesi davanti a quel assurdo palchetto. Il protagonista assoluto suo malgrado della scena non sembrava rispettare le promesse del manifesto, che, su di un viola sbiadito, recitava: Varietà!

Una voce nasale lo annunciò, e fu preso realmente da sgomento quando riscoprì i volti attoniti del pubblico:

- Signori...e... - la voce si guardò intorno - Signori, ecco a voi il Tenente Kaufmann, astro nascente del Piccolo Teatro Migazushi! Bagnino di una piccola spiaggia ai bordi di una fontana moscovita, è stato condotto qui dal nostro Impresario - a questo nome il Nostro rabbrividì ulteriormente - per farci godere del suo numero, intitolato “Speranzoso mi gettai nel fango candido della trance!” Signori e Signora, - nel frattempo si era unita al gruppo una donna gracilina munita di un severo basco nero che palesava con un sorriso la sua tenera età - il Kaufmann!

Un silenzio agghiacciante si impadronì della platea. A quel segnale l'attore esordì:

- Ehm... - cioè, si schiarì la voce e cominciò: - Grazie a tutti per essere qui!

Avrebbe potuto trovare, con maggiore impegno, un inizio più gradevole, teatrale e, sopratutto, meno soporifero. Se ne accorse, tanto che le ultime parole gli si ripiegarono in gola. A questo rispose uno sbadiglio dal fondo del pubblico. Ricambiò lo sbadiglio meccanicamente e riprese:

- Il mio nome è Gregory Kaufmann, e come avrete intuito, io sono lo spettacolo! Ho viaggiato molto per rendervi partecipi delle mie doti, doti che riguardano l'arte effimera della pirotecnica!

Dopo il severo, ma non troppo, annuncio si scatenò un improbabile bisbiglio fra le ombre che accerchiavano la solitudine dell'oratore. Coloro che ebbero la fortuna di esserci raccontano del volo errante di un corvo che torvo si poggiò sulla spalla del tenente, impassibile all'accaduto. Lo si prese per un compagno previsto dello show, anche se, continuano le fonti orali, al momento non si comprese del tutto il possibile ruolo svolto dal volatile. Tanta era l'attenzione richiesta dall'aiutante che nessuno più seguì la presentazione imperterrita del Tenente:

- Vi prego quindi di non farvi prendere dal panico nel caso in cui perda il controllo di alcune scintille. Ripeto: le scintille sono del tutto innocue. Il numero di per sé non è affatto pericoloso. Solo il panico complicherebbe le cose, - e detto questo, estrasse un fiammifero da una tasca dei pantaloni e, voltandosi verso l'ombra nera che si era annidata al suo fianco, disse con dolcezza: - dammi il fuoco, Theodor!

Il corvo spalancò il lungo becco ed emise un alito rovente. L'aria intorno al fiammifero fu preda di una piccola afa artificiale prima che un luccichio colpì la testa del bastoncino di legno e una scintilla nacque flebile. Dalle quinte alcuni omaccioni trascinarono allora due casse, un tempo di certo utilizzate per spedizioni estere visto che su di una visibilissima era la scritta Allemagne, da cui si presentarono petardi e diavolerie d'ogni genere. L'artista scelse con cura un proiettile bianco e sottile, decorato da verdi motivi fiammeggianti.

- Sei forte Kaufmann! - lo interruppe un fan improvvisato.

- Viva il Tenente! - proseguì un altro.

Per nulla turbato dalle prime affettuose incitazioni, Gregory rovesciò l'oggetto, sul quale comparve la scritta in caratteri gotici “Illuminismo”. Nell'altra mano continuava stranamente a bruciacchiare il fiammifero che finalmente si accostò alla miccia. Lo spettacolo era cominciato.



Edouard Manet. Portrait of Gilbert-Marcellin Desboutin. 1875. Oil on canvas. Museum of Art Sao Paolo, Brazil.

Honore Daumier. The Spectators. c. 1863-65. Pen, watercolour and gouache on paper. The Metropolitan Museum of Art, New York, USA.

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